"Ridare dignità al respiro, misurarsi con la voce. Riscoprire il corpo come medium, come strumento. Il suono ancor prima del senso, il rumore della lingua. La materia sonora della parola che va oltre la pagina creando unità di senso e di suono. Un significato intrinseco, interno, viscerale". (Fabio Orecchini, [A]live Poetry - III Duale from alive poetry on Vimeo.)

13 marzo 2009

[A]live Poetry on DUALE. Video intervista a cura di Fabio Orecchini



Il "dietro le quinte" dello Spettacolo vocale BONZAI (Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, Roma, 2008).

Resi, Film fuorisincrono (2007)



Film fuorisincrono sulla pratica vocale e performativa dell'Ensemble DUALE
(di Silvia Tarquini)

11 marzo 2009

"Quella di DUALE è molto più una dimensione di concerto che non quella di una dizione intellegibile. DUALE non lavora sul senso ma sulla sensorialità. Il senso diventa una mera citazione, una componente allusiva e la parola diventa così esperienza musicale piena".
Tommaso Ottonieri, Note a BONZAI. (Roma, Biblioteca Vallicelliana, 2008).


Ridare dignità al respiro, misurarsi con la voce. Riscoprire il corpo come medium, come strumento. Il suono ancor prima del senso, il rumore della lingua. La materia sonora della parola che va oltre la pagina creando unità di senso e di suono. Un significato intrinseco, interno, viscerale. Sono questi i motivi principali di questa unione performativa, i punti di partenza del lavoro dell’ensemble Duale, composto da Sara Davidovics e Lorenzo Durante, che presentiamo in questo nostro terzo incontro di [A]live Poetry – poesia dal vivo. L’occasione ci è data dalle prove del loro ultimo lavoro, Bonzai (in scena il 4 Marzo), preparato per la Biblioteca Vallicelliana di Roma, opera architettonica barocca realizzata dal Borromini nel XVII sec., struttura imponente che oggi contiene 130.000 opere fra manoscritti ed antiche incisioni; anzi, per dirla con Durante, sembra proprio che sia stata la stessa biblioteca, come luogo pensante, ad immaginare lo spettacolo Bonzai. Un lavoro di forte ispirazione ed aspirazione futurista (ricordiamo che era stato inizialmente realizzato proprio per la celebrazione del centenario della nascita del Futurismo del 2008) ma che celebra in realtà il barocco, inteso nella sua dimensione di prima vera grande avanguardia. Un lavoro di grande impatto sonoro e allo stesso tempo un laboratorio permanente di scritture, un artificio denso di grande ironia e cultura, da quella più “alta” del passato come la poesia carducciana alla cultura pop più moderna come può essere Splendido Splendente di un’icona come Donatella Rettore, un’opera multitestuale e multimediale che prevede una osmosi continua di forme e contenuti molto diversi tra di loro. Si parte dai testi, testi propri (ma anche di Federico Scaramuccia che collabora con loro) e da testi altrui, che vengono poi smembrati, violati e rimodellati volta per volta dai componenti l’ensemble fino a decretarne la perdita del significato originale ed originario; una riscrittura di riscritture continua che rende del tutto superflua la proprietà intellettuale ed artistica del testo , acquisendo una forma propria e mutevole nella pratica stessa del lavoro, che via via riduce il senso al suono, al rumore puro e crudo della lingua. Il tutto interconnesso con le segnature sonore della chitarra di Emiliano Maiorani che spezza questo (de)fluire (dis)articolato di versi e sestine definendone i contorni altrimenti impalpabili; gesto che assume anche un forte valore simbolico, poiché i suoni prodotti dallo strumento-media musicale, in questo caso la corda di una chitarra e la cassa armonica che ne amplifica le vibrazioni, vanno a porsi esattamente sullo stesso piano del media corporeo, le corde vocali, la bocca, il diaframma.
Fabio Orecchini per [A]live Poetry on vimeo.


Non un «mixed-medium», ma un «intermedium» (Higgins). «Sistema di sistemi» (Calvino) - verbale, visivo e sonoro -integrati «in un unicum che non consente letture differenziate, pur salvaguardando l’autonomia e la singolarità dei segni». Non una multimedialità intersconnessa dunque, ma una «sincronica vibrazione degli elementi», con «continua riformulazione» (Fontana) delle sintassi in gioco. “Opera plurale” insomma, ossia prog[g]etto intermediale, oltre che pluriautoriale e polifonico. Dopo l’audio-installazione Varianti (2006) e il “recital per voci sole” Resi (2007), è il turno dello “spettacolo vocale” e [p]articolato Bonzai (2008). Non a caso siglato con parola-valigia e maccheronea giapponese, giacché, appunto, [co-n]fusione di media, autori e voci differenti. Il risultato è un fu[tu]rismo [intra]verbale che dissecca la parola, fino a spezzarla in brani di rumore incisivi. Modulazioni della voce accordate in una progressione di “segnature sonore”.
In DiViDì, di Federico Scaramuccia. Note a BONZAI, Atelier Metateatro, Roma, 2008).


Una [s]partitura per voci (di Davidovics e Durante) in dissonante unisonanza, l’«esecuzione [o messa in canto] polifonica in voce sola» di Varianti, «ri-stesura [/testura] in forma puramente orale» (fatta a brani) di Corrente, anamorfico, [de]costruttivo ri-montaggio vocale della pagina (già programmaticamente predisposta ad essere ri-modellata in sequenze potenzialmente infinite) - o «de-struttura per dicitura» - incessantemente concussa in variazione e fuga (ripetizione e combinazione), «orientato al recupero di una consapevole modalità di ascolto» (Davidovics). Voci che (dal silenzio) incedono in controtempo (in anticipo o in ritardo, talvolta ri-battute ad eco) o in contrappunto, articolandosi in segmenti verbali che i nastri di rumorismo incisi da Maiorani isolano, modulazioni del disturbo, complementi musicali dell’intraverbalità, del «rumore delle parole» (Davidovics). Il tutto all’intermittente insegna dell’impersonalità, della multiproprietà del testo ([ri]co-mposto, per appropriazioni indebite o re[ady]-made), di una sonora [con]fusione. (ResiDuale, FS) BONZAI è il secondo spettacolo vocale messo in scena da DUALE, dopo RESI, andato in scena per la prima volta il 3 Novembre 2006. BONZAI, concepito esplicitamente per sfruttare lo spazio scenico e acustico della Biblioteca Vallicelliana, è la naturale evoluzione di RESI. Laddove RESI era il primo lavoro del duo, tutto giocato sulla messa in scena dialogica di testi sostanzialmente intonsi (quantunque talvolta elaborati polifonicamente), BONZAI assume alcune modalità di letture tipicamente futuriste, puntando alla disgregazione dei testi originali in cellule vocali minime. Rimane in comune nei due lavori il rapporto con la "colonna sonora": mai voce ed audio si "accompagnano" ma piuttosto "dialogano" alternandosi in scena. Parimenti al lavoro sui testi letterari, analoga frammentazione è stata operata su quelle che sono divenute, da "isole", scarne "segnature sonore" ispirate agli intonarumori futuristi di Russolo. In DiViDì Non un «mixed-medium», ma un «intermedium» (Higgins). «Sistema di sistemi» (Calvino) - verbale, visivo e sonoro - integrati «in un unicum che non consente letture differenziate, pur salvaguardando l’autonomia e la singolarità dei segni». Non una multimedialità intersconnessa dunque, ma una «sincronica vibrazione degli elementi», con «continua riformulazione» (Fontana) delle sintassi in gioco. “Opera plurale” insomma, ossia prog[g]etto intermediale, oltre che pluriautoriale e polifonico. Dopo l’audio-installazione Varianti (2006) e il “recital per voci sole” Resi (2007), è il turno dello “spettacolo vocale” e [p]articolato Bonzai (2008). Non a caso siglato con parola-valigia e maccheronea giapponese, giacché, appunto, [co-n]fusione di media, autori e voci differenti. Il risultato è un fu[tu]rismo [intra]verbale che dissecca la parola, fino a spezzarla in brani di rumore incisivi. Modulazioni della voce accordate in una progressione di “segnature sonore”.
(Residuale, Federico Scaramuccia, in "Progettare l'opera plurale" FB, Roma, 2006).

10 marzo 2009







Davidovics, Durante e Maiorani al Lavatoio Contumaciale, febbraio, 2009
(Foto di Vincenza Salvatore, info 340.5615318)




DUALE, Almost White (Casa delle Letterature, Roma, 2005)



DUALE, Festival Romapoesia (Fondazione Baruchello, Roma, 2006)




RESI, still da video (Silvia Tarquini, 2007)







NERO (CineTeatro, Roma, 2009)

7 marzo 2009

Il Laboratorio Ensemble DUALE nasce con l’intento di sperimentare nuove forme di riscrittura e "messa in scena” vocale di testi letterari mediante il cut up, il montaggio e la (ri)scrittura vocale. Ne sono fondatori ed esecutori Sara Davidovics e Lorenzo Durante.DUALE ha esordito, anonimamente, con una lettura ad “Almost white”, reading collettivo presso la Casa delle letterature di Roma, il 09 Settembre 2006, con una lettura di testi di Davidovics e Durante. In occasione di “Romapoesia - Festival della Parola” (Roma, 2006) DUALE realizza l’audio-installazione VARIANTI per la Fondazione Baruchello di Roma, presso cui tiene anche una esecuzione vocale il 29 Ottobre 2006. RESI, il primo spettacolo vocale di DUALE, esordisce alla libreria-bistrot AGAVE, a Roma, il 03 Novembre 2006. Lo spettacolo, con interventi audio di Emiliano Maiorani e interventi video di Silvia Tarquini, dura circa quaranta minuti. La prima è introdotta da Massimiliano Manganelli. RESI viene replicato presso l’Ambasciata di Marte, a Firenze, il 14 Aprile 07, con presentazione di Alessandro Raveggi e Tommaso Lisa. In occasione del Salone del Libro del 2007, DUALE viene invitato dall’Editrice Zona a presentare alcuni estratti di RESI presso una serata al centro SPAZZI, il 13 Maggio 2007, a Torino. In occasione della presentazione di nuove pubblicazioni, altri estratti di BONZAI vengono eseguiti presso la casa editrice e libreria EMPIRIA, a Roma, il 14 giugno 2007 e presso la libreria La Cité, a Firenze, il 24 ottobre 2007. Nel corso del 2007, grazie all’interessamento del critico e docente di letteratura contemporanea Francesco Muzzioli e della direttrice della Biblioteca Vallicelliana Concetta Petrollo, DUALE viene invitato a realizzare uno spettacolo vocale per il Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana in Roma. Lo spettacolo, che si chiamerà BONZAI, diventerà una sorta di omaggio al barocco quale prima avanguardia e al futurismo alla vigilia del suo centenario. DUALE viene invitato a presentare “Pratiche di messa in scena per voce sola” al convegno Intermedialità tenutosi all’Universita La Sapienza, a Roma, l’ 11 Febbraio 2008, nel corso del quale alcuni brani di BONZAI vengono eseguiti in anteprima. Lo spettacolo completo viene eseguito e registrato dal vivo al Salone Borromini il 4 Marzo 2008, accompagnato da interventi critici di Francesco Muzzioli e di Tommaso Ottonieri. Lo spettacolo vede la presenza in scena di Emiliano Maiorani alla chitarra preparata. BONZAI viene replicato presso il METATEATRO di Trastevere, a Roma, il 19 Aprile 2008. Lo spettacolo viene preceduto dalla proiezione di alcuni estratti di RESI, un mediometraggio “fuori sincrono” di Silvia Tarquini sull’omonimo spettacolo vocale e da una lettura sperimentale in trio di “Incanto” di Federico Scaramuccia. DUALE sta realizzando il suo terzo spettacolo NERO, Riscrittura vocale del Futurismo italiano di cui alcune parti sono state eseguite presso la casa editrice e libreria EMPIRIA (giugno 2008) e con cui ha partecipato a “Mediterranea - Festival intercontinentale della letteratura e delle arti” (Roma, luglio 2008).

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